Guarini Newsletter              

Il quadro: Gioia di vivere.

I pensieri: La grande gioiosa energia.

 Benché...

A volte, con amici, bevendo, si dice: benché

Benché ci siano le prove, i momenti – momenti? – di depressione e tristezza – momenti in cui anneghi in un oceano di melanconia…

La conversazione dopo cena, una sigaretta, e tutti quei racconti…

Allora si dice: benché

 E intravedi la bellezza estrema, inafferrabile, da mozzafiato, di questa vicenda che chiamiamo vita.

E i racconti che si fanno rendono leggenda quello che hai vissuto, provato, superato, resistito. E la fine è sempre lieta, gustosa, intelligente, sagace.

Come quella volta che hai improvvisato un cabaret nello chalet di montagna, parlando siciliano. E lo sguardo pungente di quella ragazza mora che poi toccasti in profondità nella legnaia, saltando il secondo e prima del dessert. In un attimo vedesti nei suoi occhi tutta la sua essenza e non diceste neanche una parola.

E la traversata, a piedi, nella Maremma.

E quando salvasti, per caso, la vita a tua sorella, che stava scivolando in un burrone.

E la notte di San Silvestro, quando ti spacciasti per il commissario Benelli, traendoti fuori bellamente da una situazione a rischio.

E il vecchio di San Geminiano, con cui passasti la notte, ascoltandone la storia.

E le trote i barbi e i cavedani pescati di frodo, con le mani - nel fiume - col tuo ragazzino di 6 anni.

Da quando vivevi sulle piante, ai bordi del campo sportivo, in Toscana, giù giù fino ad ora, una serie di avventure. Una leggenda per gli occhi tuoi e dei tuoi nipotini.

E ricordi quando lasciasti la scuola e ti mettesti a fare il pittore. I primi quadri venduti. E poi i viaggi, a raggio sempre più allargato, per l’Italia. E i periodi di fame, che non ti hanno scoraggiato.

E la bellezza delle donne che hai incontrato.

E l’intensità di quell’amore impossibile.

 

Bevi con gli amici e vi raccontate addosso, agitando le braccia e alzando la voce, a volte alzandovi in piedi nel punto cruciale del racconto, e sgranate gli occhi, e respirate a fondo.

Benché ci siano tante prove, e sfide, e momenti bui... questa splendida avventura che chiamiamo vita!

 Respiri forte stasera. E andrai a dormire con la mente accesa. E sognerai di quella Luisa, bionda e sottile, che conquistasti per aver composto un intero poema cavalleresco – avevi sedici anni - che recitasti tra i larici, davanti a compagni sbigottiti. E lei ti seguì per il sentiero, salendo di quota, fino alla grotta dei margari. E tu frugasti con la punta delle dita le favole nascoste tra i suoi capelli, e lei ti fece bere l’acqua succosa della sua sorgente, aprendoti al mistero dell’essere.

 

Eugenio
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Sono un pittore. Con questa NL informo i miei amici delle iniziative e delle mie opere.
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Eugenio Guarini
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 La gioia di vivere…