Guarini Newsletter              

 

     Fiori su carta da grissino  

 


Ho visto la mostra di Chagall ieri a Torino.
Visto?
Ho sentito la libertà espressiva di un artista, di un uomo.
Il fascino di questa libertà.
Quanto c'è di più ai margini della propria coscienza di quello che sta nel centro della percezione! Io resto attonito di fronte a questa sensazione. Mi pulsa il cuore come di fronte al mistero.
La bellezza di vivere in quegli spazi di libertà, così immensa e così fragile.
Basta lo scarico del lavandino, guastato, che ti sottrae all'incanto. Fragile, dunque.
Ma per l'anima, per il sogno, per il cuore… Che immensità!
Come si fa a vivere contemporaneamente in quegli spazi straordinari del sogno e sulla pelle del mondo, con la necessità di raccogliere risorse per le spese e i calcoli che rendono ragionevole il quotidiano?
È per questo che gli amori appassionati, da sogno, non si trasformano - per lo più - in matrimoni e storie di famiglia? Sono amori impossibili?

Ma com'è fatta l'anima dell'uomo?
Che vuol dire questa gran distanza tra la poesia e le bollette da pagare?
Mio Dio, si verrà mai a capo di questa faccenda?

Mi sento sbalestrato di fronte al mistero dell'arte.
Forse ho bisogno di dormire un po' per recuperare l'ingenuità della fiducia.

Ed è forse questo paradosso e questa perplessità che mi ha indotto a tracciare col pennarello questi "fiori su carta da grissino".